Teoria Magia Psichica definitiva

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    Magia Psichica è una categoria magica/energetica che si occupa e tratta di tutte le meccaniche relative alla gestione dell'energia psichica insita nel mago e al rapporto che questa può avere con le energie presenti nell'ambiente circostante o nella propria mente o in quelle altrui.
    L'energia psichica, detta anche mana blu o energia blu. Questa è presente unicamente negli esseri senzienti, ovvero quelli dotati di una volontà e intelletto propri, perciò tutte le altre manifestazioni sono immuni all'influenza della magia psichica.
    L'energia psichica, in ogni caso, è il tramite con cui il mago riesce ad ampliare la propria mente rendendola in tutto e per tutto uno strumento di manipolazione psicologica, neurologica, ricettore di impulsi provenienti da fonti più o meno tangibili, tramite per altre dimensioni e punto di contatto tra l'interiorità del mago e l'esteriorità propria o l'interiorità altrui. E' un'energia impalpabile, che è insita in ogni essere senziente appartenente a ogni dimensione. Il mago psichico, diversamente da ogni altro essere, sviluppa le adatte capacità per poterla riconoscere e direzionare tramite la propria mente, e anche tramite il proprio corpo, che per i mentalisti più esperti è inteso quasi come un contenitore, il confine tra la psiche e le energie esterne. Nel dettaglio, l'energia psichica viene canalizzata dal mago nell'occhio psichico o terzo occhio o sesto chakra, perciò quasi tutti gli incantesimi riguardanti Magia Psichica vengono trasmessi proprio attraverso gli occhi, due porte che attingono l'energia dal terzo occhio fissandosi sullo sguardo dell'essere a loro volta. In questo modo, immediatamente, gli impulsi viaggiano attraverso un canale che però avrà degli effetti ambivalenti: il mago psichico non imporrà solamente il proprio potere sull'altro, ma attraverso questo contatto a distanza totalmente aperto sarà esposto anche alla psiche dell'altro. Per questo motivo molti teorici sostengono quanto Magia Psichica non sia adatta a tutti: il mago psichico deve possedere un controllo tale da riuscire a sopportare e controllare non solo gli impulsi interni della propria psiche, ma anche quelli altrui e dell'ambiente non lasciandosi sopraffare. Deve sapere inoltre anche comprendere molto i processi mentali propri e altrui, dev'essere intuitivo e recettivo alle varie informazioni che otterrà attraverso questa materia, che non consiste solamente nella manipolazione altrui, ma che è anche consigliata in ambito di investigativo, cognitivo e di manovre stealth.
    Esiste anche un sottogenere dell'energia psichica chiamato ectoplasma, presente nell'ambiente o in forma più densa e completa nelle manifestazioni spettrali: infatti l'energia ectoplasmatica non solo forma l'essenza degli spettri, ma è presente in forma sparsa e dissolta in qualsiasi ambiente che ha avuto con sé delle tracce di vita o ce le ha ancora. Nelle zone infestate o cariche di presenze paranormali è presente più miasma, che a volte può generare leggere sensazioni di oppressione, o di tensione mentale.

    ⚭ LA VOLONTA' ⚭



    I maghi psichici solitamente riescono a rafforzare la propria energia attraverso un moto interiore chiamato volontà. Pronunciando questa parola, a molti potrebbe venire in mente qualcosa che ha a che fare con uno sforzo notevole, con la caparbietà di raggiungere un qualche obiettivo. Tutto ciò non sarebbe sbagliato, se non per il fatto che si sta considerando solo un aspetto della volontà, cioè quello legato alla forza. In psicosintesi, la volontà ha un significato molto più articolato e preminente. Nel caso dell’uomo, egli scopre di essere dotato di volontà rendendosi conto di voler volere, nel momento in cui, per la prima volta, egli decide si innalzarsi al di sopra dei suoi mutevoli stati di coscienza, delle sue emozioni, passioni, identificazioni con i svariati ruoli che un uomo può assumere nei vari momenti della vita. La volontà è uso di energia che si può esprimere in diverse qualità a seconda della personalità dell'individuo (es: audacia, iniziativa, determinazione, organizzazione, risolutezza, disciplina, decisione, tenacia, pazienza, coraggio, concentrazione, ecc.). Nell'arco della nostra vita potremmo esserci trovati in un periodo buio, in cui abbiamo sentito l’esigenza di voler cambiare qualcosa per poter tornare a stare meglio, oppure potremmo essere incappati in una situazione di pericolo in cui abbiamo messo in campo delle forze che non immaginavamo di avere. Un altro esempio potrebbe essere stato quando con decisione abbiamo tenuto testa ad qualcuno che ci voleva imporre la sua volontà, le sue decisioni, a nostro discapito. O ancora, come capita qualche volta a me, quando resistiamo ad una tentazione ricordandoci e ridefinendo quale obiettivo ci eravamo prefissati. In definitiva, diverse possono essere le situazioni in cui le persone mettono in campo la propria volontà per procedere al raggiungimento di un determinato obiettivo. La volontà appartiene a tutti, senza di essa l'uomo non potrebbe sopravvivere - anche la persona afflitta da depressione, che ci dice “io non ho volontà”, in realtà ha volontà di esserci - perciò in generale la possono sfruttare tutti, ma il mago psichico impara a relazionarsi con essa, a potenziarla e a canalizzarla anche nella magia rendendola più incisiva rispetto a tutti gli altri esseri viventi.
    La volontà permette sia di contrastare le influenze psichiche (ogni volta che qualcuno tenta di violare la mente di qualcun altro, questo può imporsi con la propria volontà anche se non ha mai appreso alcun fondamento di psichica), che invece accrescerle, e formandola si possono ottenere risultati davvero eccezionali.


    Magia Psichica è forse la categoria magica che ha in sé più percorsi e più sottoinsiemi, ugualmente alle categorie mentali che caratterizzano ogni essere umano. Ciò vuol dire che può avere un'infinità di sviluppi in base al mago che la approfondisce. Questo schema vi aiuterà a capire le varie divisioni (cliccate sull'immagine per ingrandire):

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    ma andiamo nel dettaglio cosa significano i vari percorsi passo dopo passo.


    Primo anno: durante la prima lezione avverrà l'apertura del terzo occhio e il conseguente utilizzo dei primi rudimenti psichici che serviranno ad amplificare le percezioni sensoriali.
    Nella seconda lezione, invece, si apprenderanno gli incantesimi di legillimanzia e occlumanzia che fanno parte della lettura mentale. Più nello specifico, il mago psichico scoprirà, in base alla sua attitudine, di essere un legillimante o un occlumante puro o un ibrido, ovvero un mago psichico che ha la naturale predisposizione ad entrambe le capacità.

    Secondo anno: nella prima lezione si apprenderanno gli incantesimi di ipnosi e di difesa dalle manipolazioni mentali. Il mago si rapporterà alla propria volontà comprendendola per canalizzarla in queste tecniche.
    Nella seconda lezione il mago scoprirà se è predisposto più per il ramo trasformista (illusioni psichiche, incantesimi di trasmissione ad area) o per il doppelganger (richiamo della proiezione di un doppio da altre dimensioni, i canali psichici).

    Terzo anno: alla prima lezione si estenderanno gli incantesimi di ipnosi in modo più specifico sulla parte delle inibizioni mentali.
    La seconda lezione del terzo sarà una preparazione a ciò che il mago sceglierà di approfondire durante la prima lezione del quarto: a seconda della prima lezione della specialistica che vuole intraprendere, esso dovrà scegliere tra la sottocategoria Psionica o Paranormale.

    Quarto anno: la prima lezione sarà una continuazione omogenea della seconda lezione del terzo anno. In base alla sottocategoria scelta in precedenza il mago potrà apprendere gli incantesimi della prima lezione della specialistica. Questo significa che:

    - Se alla seconda lezione del terzo anno si è scelta la sottocategoria della Psionica, alla prima lezione del quarto si potrà frequentare o Metapsichica, o quella dell'Anamnèsi, o quella del Sensitivismo.
    - Se alla seconda lezione del terzo anno si è scelta la sottocategoria del Paranormale, alla prima lezione del quarto si potrà frequentare o Medium, o Spiritismo.

    Nella seconda lezione del quarto anno il mago potrà scegliere liberamente un'altra lezione, a prescindere dalla prima sottocategoria scelta per la prima. Questa potrà far parte o della stessa sottocategoria della prima, o dell'altra sottocategoria. In parole povere, potrà scegliere le due lezioni che più desidera senza alcuna limitazione (esempio: un mago può scegliere di approfondire la stessa sottocategoria scegliendo le lezioni Medium e Spiritismo, oppure alla seconda lezione del quarto può decidere di comprendere una parte di entrambe le sottocategorie decidendo di frequentare, ad esempio, prima Medium e poi Metapsichica).
    In base alle due lezioni scelte, il mago potrà, durante l'ultima lezione del quarto, scegliere anche una skill personalizzata.

    Cos'è la skill personalizzata? La skill personalizzata è una skill bonus molto potente che viene data quasi a conclusione del percorso di Psichica ad ogni personaggio che avrà come votazione almeno un 26 in una delle due lezioni del quarto. Ogni lezione della specialistica porta a una skill personalizzata, perciò il mago potrà scegliere di averne SOLAMENTE UNA, o di una lezione, o dell'altra che ha frequentato. La skill personalizzata è chiamata così in off proprio perché da la possibilità al mago di accedere a delle skill, metaskill o bonus unici che dipendono dal suo percorso personale, dal suo carattere e dalla sua formazione.
    Come funziona per i pg adulti? Proprio come per i pg studenti, anche gli adulti potranno scegliere due lezioni di qualsiasi sottocategoria, basta che la prima lezione del quarto faccia parte del percorso scelto nella prima lezione del terzo.
    Al momento della lezione del quarto, anche loro con un voto di minimo 26, potranno sbloccare una skill personalizzata che sceglieranno in base alle due lezioni di specialistica apprese.













    Per lanciare gli incantesimi di magia psichica esistono diverse tecniche:

    - Trasmissione diretta: è la tecnica che viene utilizzata più frequentemente da un mago psichico. Tutta l'energia viene canalizzata dalla mente attraverso il contatto visivo che in modo quasi immediato (una frazione di millisecondi) colpisce il bersaglio che ha mantenuto il contatto visivo. E' la tecnica più potente, puramente d'attacco e di violazione mentale dell'altro, la più spietata delle tre, perché il flusso psichico si canalizza in un solo punto e in una sola persona, ma appunto come punto debole ha la limitazione dell'applicazione dell'incantesimo su un singolo alla volta e l'obbligatoria presenza del contatto visivo.
    In genere il meccanismo in off e in on viene gestito in tal modo: l'incantesimo viene lanciato o meno a seconda della cd e del tiro dadi, ma se l'avversario poi nel post successivo nota effettivamente che il mago psichico è in procinto di lanciare un incantesimo diretto può rispondere con un incanto di difesa psichica che avverrà contemporaneamente e sarà di effetto immediato, oppure se non è un mago psichico può tentare comunque provare ad evitare il contatto visivo o distrarre il mago psichico (il master deciderà a seconda del caso se convalidare o meno la difesa, che è possibile solo nel caso in cui l'avversario si accorge effettivamente di cosa il mago psichico sta cercando di fare, per evitare il metagame). Rispetto a un mago che può rispondere con una difesa psichica, però, un mago che non ha psichica avrà, nella maggior parte dei casi, una probabilità molto bassa di riuscire ad evitare l'incantesimo immediato.
    Esempi di incantesimi diretti: Lettura mentale, ipnosi, possessioni, manipolazioni della memoria, inibizioni, tutto ciò che provoca una modifica a livello neuronale in un altro singolo obbiettivo. Può accadere che ci siano incantesimi di trasmissione diretta su oggetti, o su elementi presenti nell'ambiente circostante, soprattutto per quanto riguarda le visioni.

    - Trasmissione ad area: altri incantesimi psichici possono essere lanciati ad area. In questo caso il terzo occhio del personaggio sarà in grado di generare delle onde mentali intangibili e invisibili che saranno in grado di influire sulla percettività delle menti presenti in un determinato spazio intorno a loro. Nel suo massimo sviluppo alcuni possono vantare di un'area davvero estesa, ma la debolezza è insita proprio nel fatto che queste onde sono incontrollabili, perciò difficilmente il mago potrà limitarle. Inoltre, tutti gli incantesimi ad area hanno bisogno di essere mantenuti in modo progressivo per evitare che gli effetti si dissolvano facilmente (durata degli incantesimi ad area se non menzionato nella singola skill: massimo 3-4 turni per i maghi psichici più potenti).
    Esempi di incantesimi ad area: gli incantesimi del ramo trasformista, incantesimi di kekkai, barriere, praesidium selettivi, alcuni incantesimi che provocano visioni, edicto, spòlium o incanti di percezione estesi.

    - Canale psichico: altri incantesimi invece fanno leva sul canale interiore della mente per creare delle connessioni intradimensionali o intramentali tramite un canale energetico. Questi collegamenti possono avvenire all'interno della psiche del mago che raggiunge stadi di elevazione superiori, oppure si può spingere al di fuori di essa. In realtà questo collegamento viene inteso anche come un passaggio di informazioni o energia psichica bilaterale tra il mago psichico e l'altra entità senziente o energia interiore o esteriore che lo permette: attraverso di essa può ricevere o dare informazioni, a volte anche poteri o capacità che rimarranno attivi per un determinato lasso di tempo. Il mago psichico potrà anche cercare di fare il contrario a sua volta, cedendo la propria energia, o addirittura lasciare che una figura dall'altra parte del canale appaia intangibile nell'area del mago psichico. Si può canalizzare anche l'energia ectoplasmatica spettrale così che si possano richiamare gli spettri precedentemente marchiati.
    Esempi di canali psichici: patti, connessioni spiritiche con potenziali espressioni di sé o trasformazioni interiori, spettri, entità, esseri senzienti, telepatie, apparizioni di proiezioni psichiche di doppi o altre entità senzienti, OBE o evoluzioni interiori.


    La psionica è la grande disciplina che si propone di studiare tre categorie di fenomeni psichici: poteri legati alla memoria, alle visioni, alle illusioni e all'interazione tra mente e materia. La psionica si occupa di trattare psichicamente tutte le note leggi fisiche le esperienze sensoriali - cognitive attribuite alla psiche umana.
    Essa si divide in tre grandi branche: la metapsichica, ovvero la disciplina legata alla traslazione extracorporea o extrambientale, il sensitivismo, la disciplina legata all'amplificazione empirica ed extrasensoriale e l'anamnesi, ovvero quella legata ai processi mnemonici.










    La metapsichica è quella branca della psichica che permette al praticante di traslare la propria mente, grazie alla propria reattività riguardo gli stimoli circostanti nel reale, verso delle simulazioni mentali di vario genere. Inoltre si avrà maggior predisposizione nella percezione di interazioni o flussi energetici psichici che permeano la dimensione - per cui la psiche verrà abituata a coprire distanze spaziotemporali, così da avere un grado di indipendenza maggiore dalla materialità fisica o essere abili nell'intuire i flussi di variabili che ne potrebbero favorire i cambiamenti.

    OBE: dall'inglese out of body experience, sta a indicare tutte quelle tecniche grazie alle quali un metapsichico può spalancare totalmente il proprio terzo occhio immergendosi in se stesso, spesso tramite incantesimi ritualistici che richiedono grande preparazione. In questo caso, la concentrazione è totale su se stessi e sui flussi interni del metafisico, ovvero il superamento degli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei fenomeni che stanno accadendo unicamente nel presente e la presa di coscienza del sé eterno, stabile, necessario, assoluto. Si verifica così una momentanea separazione dal proprio corpo fisico, ovvero una proiezione della propria psiche oltre i confini corporei. Durante un OBE si ha una sensazione simile al sentirsi molto leggeri, o allo star sognando ad occhi aperti.
    Si può entrare in OBE per distanziarsi dal corpo concreto - traslare nello spazio seguendo il normale flusso temporale - oppure per avere visioni riguardo accadimenti che potrebbero possibilmente accadere - traslare avanti nel tempo restando in un punto dello spazio. Alcuni rarissimi casi di maghi predisposti naturalmente agli OBE vengono chiamati veggenti, perché hanno la caratteristica innata di poter traslare la propria mente in contemporanea nello spazio e nel tempo anche in altri spazi e tempi (quindi anche in altre dimensioni), ma essi sono anche i più predisposti e sensibili al distacco involontario della mente dal corpo, che è legata in modo meno solido rispetto alla norma.

    Visioni: cosa sono e come leggerle? La chiaroveggenza è la presunta capacità di intuire eventi, luoghi o oggetti, che potrebbero mutare in un futuro più o meno prossimo. La parola deriva dal francese clairvoyance, "visione chiara", perché le conoscenze provengono direttamente dalle capacità del sensitivo, che avvengono, appunto, tramite delle visioni, ovvero dei moti che avvengono nella psiche del mago nel momento in cui si concentra su se stesso e sulle sue percezioni che dal presente traslano verso un futuro potenziale. Questo deriva dalla memoria prospettica, ovvero il meccanismo che il cervello attua per programmare delle azioni o dei progetti nel futuro in base a ciò che è accaduto o ciò che sta accadendo nel presente. Viene quindi chiamato futuro potenziale, perché in esso le visioni che si possono avere tramite OBE potrebbero essere tutte variabili e quindi mai certe. Gli incantesimi di chiaroveggenza possono aiutare nell'intuire a quale avvenimento potrebbero maggiormente portare le costanti che sono già avvenute, ma di conseguenza il metapsichico dev'essere in grado di assimilarle e prevedere così una relazione causa-effetto tra più variabili-eventi futuri. E’ importante ricordare che nella chiaroveggenza si parte sempre da un’ipotesi che dovrà poi essere confermata da più dati concreti possibili. In questo modo si potrà ottenere o una conferma o una negazione delle proprie ipotesi, così da ottenere informazioni su fenomeni quasi statisticamente certi, che potrebbero quindi realizzarsi maggiormente nel futuro.

    Per ottenere informazioni rilevanti con qualsiasi visione è necessario:

    - Individuare, conoscere e/o percepire più informazioni possibili nel presente collegati a ciò che si intende prevedere nel futuro. Più informazioni retrospettive si hanno, più possibilità avrà la visione di avvicinarsi alla realtà.
    - E' consigliato formulare un'ipotesi prima dell'OBE, ragionare sulle informazioni in proprio possesso.
    - Esecuzione incantesimo
    - Raccolta dei dati ed elaborazione del risultato, che verrà comparato con le ipotesi precedenti per valutarne le possibili variazioni ed agire di conseguenza.




    Autoscopia
    (Teoria sulla skill bonus sbloccabile nel caso in cui uno psichico doppelganger scelga la skill personalizzata in Metapsichica).

    E' l'abilità di un mago metapsichico nel traslare tramite OBE la propria proiezione mentale in un punto esterno al proprio corpo. E' molto diverso dalla possessione spettrale o dall'essere degli spettri o altre creature incorporee, in quando in questo caso, il corpo del metapsichico è vivo ed è proprio l'unico collegamento che il mago ha per ritornare alla sua condizione concreta e reale, perciò queste pratiche sono sì potenti, ma potrebbero risultare anche molto pericolose: se non si fa ritorno entro un tempo limite nel proprio corpo si rischia di non riprenderlo più in possesso, e quindi spezzare il collegamento divenendo uno spettro (come potrebbe avvenire anche quando si richiama un doppio in un'altra dimensione rispetto alla propria).
    I maghi che hanno avuto già contatti con doppi o con entità spirituali imparano le tecniche legate agli OBE più facilmente, proprio perché tutte queste tecniche vertono sullo stesso modo di utilizzare la propria energia psichica.


    Kekkai
    (Teoria sulla skill bonus sbloccabile nel caso in cui uno psichico trasformista scelga la skill personalizzata di Metapsichica).

    L'origine delle kekkai è antichissima e proviene dal giappone. Questo ramo della metapsichica deriva dalle tecniche utilizzate dai monaci scintoisti, poiché essi avevano l'abilità di meditare tramite la magia, non per accedere ad altri piani (OBE), ma piuttosto per ricrearli nel loro panorama mentale, o nel loro piano tramite una traslazione illusoria. In questo caso, quindi, concentrandosi su di sé non si ascende, ma ci si cerca di collegare all'ambiente circostante. Precedentemente, le kekkai furono utilizzate unicamente copiando ambienti già esistenti, ma poi tramite la scoperta della dimensione iperuranica nell'antica grecia, i metapsichici furono in grado di studiare le abilità potenziali di quella dimensione per cercare di riprodurre propri ambienti illusori pregni di magia tramite incantesimi ritualistici che richiedono grande preparazione. Chiaramente, nelle dimensioni differenti da quella iperuranica, le kekkai dipendono dall'energia psichica del mago, cosa per cui non possono avere una durata infinita che si rinnova su se stessa. Ogni mago può apprendere al massimo tre kekkai in tutta la sua vita, questo perché sarebbe molto pesante assimilarne di più e saperle controllare naturalmente. Inoltre si può attivare una sola kekkai in un turno, non in esatta contemporanea proprio a causa dello stesso principio, ma il mago psichico può fondere più kekkai cumulativamente andando avanti nei turni - anche se molto dispendioso - o ancora meglio, più maghi psichici possono unire le proprie kekkai in più turni consecutivi come anche nello stesso, fondendole in una unica e creando così varie combinazioni che spesso possono essere davvero letali.
    Il metallagi e tutti gli incantesimi ad area hanno proprio come madre le kekkai, la loro più potente manifestazione (funzionano allo stesso modo, ovvero sfruttano le onde energetiche), perciò si dice che i metapsichici appartenenti a quel ramo siano più portati. Il mago spalanca al massimo il proprio terzo occhio, inglobando con questi incantesimi psichici un'area abbastanza estesa in cui alcune sue abilità aumenteranno, ma non solo: essa sarà una vera e propria area illusoria, i cuoi aspetti estetici ed energetici sono differenti dal reale.

    ATTENZIONE: le kekkai non influiscono sul piano reale in modo fisico, sono delle proiezioni ologrammate che spesso annullano la percezione visiva del reale o lo confondono, questo vuol dire che anche se chi è all'interno della kekkai non ne può vedere la presenza ad occhio nudo, gli elementi reali dell'ambiente restano immutati (ad esempio, se un mago psichico riesce a creare una kekkai che fa credere a tutti i presenti in una casa di essere invece sulla punta dell'Everest, essi camminando oltre la punta non cadranno o non si faranno del male a causa della proiezione illusoria, al contrario se si è in un cratere di lava anche tramite una kekkai che ricrea l'ambiente siberiano si muore tra le fiamme dell'inferno lo stesso come le merde).


    L'utilizzo del mantra - Oni shan aya inta ra yo so wa ka: è in assoluto la formula più lunga e complessa all'interno della branca di magia psichica. E'rimasta tale nel corso dei secoli proprio perché anche maghi di altre epoche si sono resi conto dell'importanza fondamentale di questo mantra che è insito nella pratica di questa particolare fattura. E' molto conosciuto nella cultura giapponese perché è il secondo dei nove segni "iniziatici", utilizzato anche nella tecnica più conosciuta del ninjutsu. Kyo é il nome del Mudra. Il controllo totale della propria volontà e della propria mente, sono i canoni fondamentali per la riuscita delle creazioni delle kekkai, o per elevarsi dal proprio corpo. Questo raggiungimento è possibile tramite l'utilizzo della pratica sopracitata, la cui efficacia dell'incantesimo si ottiene così molto più rapidamente (in caso di assenza di formula le kekkai o alcuni OBE avrebbero bisogno di ancora più tempo perché l'energia psichica del mago si trasli).




    Il sentivismo è un termine che designa quella branca della psichica che riporta ogni contenuto e la stessa azione del conoscere al sentire, ossia al processo di accrescimento e trasformazione delle sensazioni, manipolando ogni sorta di percezione applicata al reale o alle proprie capacità applicate ad esso. Essere maghi sensitivi significa implementare il controllo di tre capacità:

    - L'attenzione, che viene definita come un processo cognitivo che permette di selezionare alcuni stimoli tra molti e approfondirli empiricamente e cognitivamente. Normalmente è un processo passivo, ovvero una reazione istintiva o neurofisiologica del cervello a stimoli esterni o interni sensoriali, ma in questo caso, grazie alla magia applicata, il sensitivo può modificare i livelli attentivi a seconda dei casi, nelle varie percezioni.
    - La concentrazione mentale, che è la capacità cognitiva di esprimere energia in una determinata azione fisica o intenzione. E' quindi la capacità volontaria di fissare il pensiero su un oggetto o sul compimento di un gesto o di un'azione predeterminata ed elaborata dalla propria mente.
    - Il pensiero laterale, che tenta di costruire una soluzione che meglio si adatta alla situazione, usando ad esempio i contesti in cui si recepiscono i vari stimoli in modo più rapido del normale da diversi punti di vista. E' la modalità con cui si attuano i problem solving.


    Il perno del sensitivismo è la forza di volontà dell'agire, dell'istantaneità e dell'immediatezza dell'attuare una modifica al contemporaneo e sfruttandolo percependone gli stimoli. I sensitivi sono in assoluto i maghi psichici più ricettivi, per questo sono abituati ad avere tempi di reazione minori sull'applicazione degli incantesimi legati ai propri sensi, o alla ricezione empirica. E' la branca della psichica che vanta meno tecniche di concentrazione e di introspezione, e anche formule scandite vocalmente, proprio perché il mago è spinto a muoversi rapidamente utilizzando le proprie idee e combinandole con ciò che muta intorno a lui nell'immediato. Grazie a questa esperienza, il sensitivo può sviluppare il proprio intelletto in modo che l'attenzione e la concentrazione si combinino su vari livelli, evolvendo il proprio stato psicofisico in una forma superiore, che alla sua massima potenza viene chiamata forma iperuranica (sbloccabile unicamente se si sceglie la skill personalizzata di questa lezione).

    Cos'è l'Iperuranio? L'Iperuranio, o mondo delle idee, è una dimensione scoperta dal filosofo e mago psichico Platone, trascendendo tramite se stesso attraverso il multiverso. L'ha esplicata nel Fedro, e oggi i maghi sanno che è quella dimensione dove risiedono le idee immutabili e perfette, raggiungibili solo dall'intelletto, non influenzabili dagli enti terreni e corruttibili.
    E' una dimensione metafisica (che contiene la propria natura in forma assoluta, ed essa può rappresentare il tutto come anche le sue singole parti) , aspaziale ed atemporale e, dunque, un luogo puramente al di fuori di ogni misurazione, forma o limite concreto. Proprio per questo motivo, le idee contenute in questo luogo non hanno confini precisi, sono potenzialmente illimitate, proprio come fossero tanti infiniti universi. Nel momento in cui un essere di altre dimensioni entra a contatto con la dimensione, la sua mente e questo stesso non-luogo si influenzano a vicenda creando fenomeni sempre soggettivi e unici nel proprio genere: tutto ciò che è in volere e in potenziale si riversa nella dimensione che "chiede in prestito" all'essere le forme delle idee che così assumono una propria identità in continuo mutamento. Dall'altro lato, l'essere potrebbe creare tramite la propria mente, in questa dimensione, qualsiasi forma d'idea (esempio).
    Inutile dire che se più esseri entrassero contemporaneamente in questa dimensione dallo stesso punto, essa potrebbe essere modellata, o modellarsi su tutti loro. Viene detto sia modellarsi che essere modellata, perché su questo punto gli studiosi sostengono diverse versioni in merito: la dimensione ha una propria identità nel multiverso, ovvero ha una coscienza e una "vita" che si nutre di tutta questa energia potenziale e anche delle idee stesse che poi prendono forma nel reale attraverso ogni essere senziente in qualsiasi parte del multiverso, o è essa stessa un riflesso della realtà e delle menti che la vivono?
    Non si sa neanche se sia sempre esistita fin dalla nascita dell'universo, anche se si suppone sia così, e alcuni religiosi credono che sia stata creata da delle divinità, oppure dal Dio cristiano che per Platone era il corrispettivo del cosiddetto Demiurgo (le idee contenute nella dimensione iperuranica, di conseguenza, rappresentano il modello secondo cui il Demiurgo ha formato il mondo materiale). Vi sono molte versioni sulla natura di questa dimensione, che è ancora sotto studio da innumerevoli maghi: si dice che essa sia ciò da cui tutte le realtà esistenti abbiano preso forma, come anche che, al contrario, la realtà abbia pian piano dato vita alle idee e quindi all'Iperuranio. Ciò che è certo, è che il mago psichico, in quanto intermediario vivente tra la realtà (corpo) e idee totalmente coscienti e immerse nell'energetica psichica (mente) è l'unico in grado di connettersi ad essa partendo appunto dal proprio intelletto. Possono visitarla, come qualsiasi altra dimensione, anche tutti gli altri viaggiatori, ma essendo un non-luogo, la locazione è variabile nel multiverso e quindi molto difficile da raggiungere fisicamente. Inoltre è molto pericolosa per chi non ha una buona preparazione psichica, in quanto lo stesso flusso di idee e del soggetto potrebbe provocare una "modellazione" dannosa della dimensione, o ancora peggio, ci si potrebbe confondere tra ciò che è veramente reale e ciò che non lo è affatto. Molti studiosi sono rimasti intrappolati nella dimensione iperuranica annegando nella follia più totale, non avendo la volontà necessaria di rinunciare alla sensazione di onnipotenza e tornare indietro, riprendendo la propria lucidità mentale.
    Attualmente, solo alcuni maghi autorizzati dal governo magico mondiale hanno dei permessi speciali e molto rigidi per studiare la dimensione o metterla in contatto con allievi o altri specialisti sotto la loro piena responsabilità.

    Perché è importante per i maghi psichici? Una volta venuti a contatto con questa realtà, alcuni maghi psichici sono in grado di sfruttarla in modo totalmente naturale e non rischioso nelle proprie dimensioni terrene, creando un legame interiore con essa così da ampliare le loro capacità cognitive e percettive ed evolvendo loro stessi in una forma che si avvicina a quella che potrebbero avere all'interno della dimensione, ovvero sfiorare l'idea più perfetta che loro potrebbero avere di se stessi e concretizzarla così in parte, sempre entro i limiti del reale.

    Cosa accadrebbe se l'iperuranio entrasse totalmente in contatto con la realtà di un essere? Per le troppe informazioni e stimoli da mantenere nel proprio stato psicofisico concreto, il soggetto potrebbe andare incontro a diversi stadi di malattie mentali, o ad un danneggiamento fulminante delle sinapsi andando incontro a morte certa. Per questo motivo è importante per un sensitivo applicare il potenziale dell'iperuranio sempre ad un contesto limitato e reale, ovvero ampliare le proprie volontà e caratteristiche, ma mantenendo sempre coscienza di ciò che si è, ovvero esseri viventi.

    Che tipo di rapporto c'è tra le idee e la loro rappresentazione nel reale? Come abbiamo detto, non si sa se le idee sono il riflesso del reale, o il reale è una simile e imperfetta ricerca di evoluzione spaziale e temporale verso quelle idee, ciononostante l'essere è il nodo tra il concreto e l'idea in sé. Ad esempio, si ha soggettivamente l'idea di una mucca, che ha la sua realizzazione reale nell'animale, anche se in un'altra dimensione o in un'altra cultura la mucca potrebbe rappresentare qualcos'altro, per cui l'essere pensante è la connessione soggettiva tra questi due canoni, ciò che di fatto da identità all'energia potenziale dell'idea. Infatti se le cose esistono e sono conoscibili solo grazie al fatto che si basano su delle idee (ricordiamo che senza l'idea di mucca non potremo ne conoscere i cavalli e, nemmeno, questi esisterebbero per noi stessi), resta da definire che rapporto vi sia tra le forme del reale e le idee.

    Quali sono le categorie del sensitivismo e cos'è la forma iperuranica? Come abbiamo detto, la forma iperuranica può essere raggiunta da un mago psichico che amplifica la sua forza di volontà e le sue percezioni avvicinandosi a sfiorare mentalmente i confini della dimensione iperuranica. In questa forma sarà più recettivo e svilupperà delle abilità psicofisiche che prendono forma e identità dall'idea più perfetta di se stessi. I rapporti tra idee e reale sono divisi in tre categorie, come anche tre sono le categorie in cui rientrano i vari stadi che un sensitivo può raggiungere all'interno della specialistica:

    - Primo rapporto: tecnica di mimesi o Imitazione. il reale può essere una copie delle idee, come esse, in modo più assoluto, e "perfetto" sono archetipi (modelli) perfetti del reale, che potenzialmente esistono nell'iperuranio. Il sensitivo si concentra sulla tecnica della mimesi per imitare o emulare un'azione, o sviluppare un modello più perfetto di se stesso nella sua mente e sfruttarlo grazie all'energia della dimensione iperuranica, come avviene appunto nella forma iperuranica.
    - Secondo rapporto: tecnica della metessi o partecipazione. La realtà è parte (partecipa) dell'idea ad essa corrispondente. Per esempio: le mucche che noi vediamo sono parte dell'idea di mucca (sono quindi compresi dentro l'idea della mucca); o un'azione virtuosa è parte dell'idea di virtù. Il sensitivo può sfruttare una parte della sua realtà per renderla assoluta, ed eviscerarla quindi da qualsiasi contesto per analizzarla. La metessi è importante per tutte le skill di percezione sensitive.
    - Terzo rapporto: tecnica della parusia o presenza. Nella realtà è presente l'idea ad esse corrispondente. Il sensitivo è quindi in grado di sfruttare la parusia per tutte le skill legate alle associazioni mentali e alla scoperta di metodi di utilizzo di oggetti o eventi estranei.


    La parola anamnèsi deriva dal greco ἀνά-μνησις, "ricordo", che è proprio il fulcro su cui si basa questa branca di psichica. L'anamnèsi, come pratica embrionale, nasce nella cultura greca, ma viene studiata più scientificamente nell'Ottocento, grazie ai magipsichiatri che hanno rivoluzionato la psichiatria magica e no-mag. maghi Chi la pratica viene chiamato obliviatore: un tempo questo termine si riferiva solamente gli specialisti che operavano al ministero della magia inglese, poi però dopo la seconda guerra magica si è avuto bisogno di ampliare questo termine a tutti gli esperti del settore, a causa di una spinta che all'interno del mondo magico ha portato gli studiosi a svilupparlo in senso più ampio.
    L'anamnèsi è forse la branca della magia psichica più ostica e complessa, e quella che potenzialmente rischia di incorrere ad incidenti procedurali: operare sulla modifica, rimozione o terapia legata ai ricordi significa soprattutto avere una precisione e un controllo fuori dal comune, o meglio, una sensibilità verso gli stimoli psichici del soggetto. Alcuni maghi associano la figura dell'obliviatore a quella di un chirurgo, e in un certo senso è proprio così: nonostante la mente del mago psichico operante sia più estranea e meno a rischio durante l'applicazione degli incantesimi di manipolazione della memoria rispetto a quelli delle altre branche psichiche, le ripercussioni sui processi mnemonici o psichici dei soggetti potrebbero essere molteplici, perché in modi molteplici e personali sono costruite le stratificazioni mentali che compongono i collegamenti delle memorie.
    L'obliviatore dev'essere meticoloso, attento ad ogni dettaglio, soprattutto nel momento in cui si trova immerso in dei ricordi non propri: proprio come nelle visioni di veggenza o nelle letture mentali, i ricordi consentono di accedere ad una sola prospettiva, che è quella del soggetto analizzato, quindi non è detto che ciò che si riuscirà a vedere sarà la versione più precisa della realtà. Inoltre i ricordi dei soggetti sottoposti a numerose letture, o ad approcci psichici aggressivi da parte di un obliviatore esterno, potrebbero confondersi, o mischiarsi tra loro. Essere obliviatore richiede una precisione e una stabilità fuori dal comune, per quanto gli obliviatori siano senza dubbio i maghi psichici potenzialmente più potenti.
    Proprio per queste motivazioni, gli incantesimi di questa branca che possono essere legalmente insegnati da esperti del settore, o effettuati su soggetti consenzienti, sono quelli che intervengono sulla memoria in modo meno invasivo e incisivo, e che quindi hanno una durata limitata.
    Esistono comunque degli incantesimi di memoria detti permanenti, delle versioni implementate e molto più potenti di quelli a durata limitata, ma unicamente i maghi psichici della NMSF possono utilizzarli sui no-mag o su altri esseri sotto stretto consenso del capo dipartimento o del Vice Presidente o del Presidente del MACUSA stesso. Per tutti gli altri maghi che operano sul suolo americano, questi incantesimi sono considerati molto pericolosi e quindi illegali, perché portano a delle serie ripercussioni mentali, nei casi più eclatanti addirittura irreversibili. Un obliviatore scoperto nel lancio di un incantesimo di memoria permanente viene processato e incarcerato, o nei casi più gravi, addirittura condannato a morte.


    Come opera un obliviatore? A differenza dei legilimens o degli occlumanti, gli obliviatori non solo hanno bisogno di avere accesso alle menti dei loro soggetti, ma soprattutto di interagire con i lobi temporali.
    Il lobo temporale è una delle quattro grandi aree pari e simmetriche in cui è idealmente suddivisibile la corteccia cerebrale del cervello umano. Protetto dall'osso temporale (il quale costituisce la porzione latero-inferiore della volta cranica), il lobo temporale occupa, su ciascun emisfero cerebrale, una posizione tale da coincidere con la zona di testa compresa tra la tempia, l'orecchio e la porzione immediatamente successiva all'orecchio.
    Comprensivo di ippocampo, amigdala e area di Wernicke, il lobo temporale gioca un ruolo chiave nella comprensione del linguaggio parlato e scritto, nella memoria verbale, nei processi di riconoscimento e interpretazione dei suoni, nell'interpretazione degli stimoli visivi, nel riconoscimento visivo degli oggetti e nella memoria a lungo d breve termine. L'ippocampo è la sede della memoria a lungo termine, dove i ricordi vengono fissati in modo permanente.
    Nello specifico, l'obliviatore può concentrare la sua energia psichica nel manipolare i collegamenti mnemonici, o trasformare la loro "codifica" mentale affinché possano essere più o meno accessibili dal soggetto. E' molto difficile cambiare i ricordi in sé, per cui è più frequente che vengano camuffati o appunto, si manipolino più i processi che i loro contenuti, perciò non si parla mai di rimozione dei ricordi, ma di oscuramento.

    Che durata hanno gli incantesimi di memoria? Vi sono molte incognite che vanno poi a determinare il grado di efficacia nel tempo di un incantesimo di memoria: spesso i ricordi riaffiorano o cercano di tornare alla propria locazione naturale, questo perché tra i collegamenti cerebrali ogni elemento compone una precisa "rete" che ingloba e struttura l'individuo stesso. Un tassello mancante, per quanto sia minimo, è fondamentale per la nostra mente che cerca di ritrovarlo per funzionare al meglio. Se un ricordo viene oscurato o camuffato con altri stimoli, esso tenderà almeno in parte a riaffiorare con il tempo, perché ogni processo collegabile a quel ricordo tenderà a riportarlo a galla o comunque ne riconoscerà il vuoto. Con il camuffamento è più facile che non accada, ma solitamente l'affioramento dei ricordi dipende da:

    - L'esperienza dell'obliviatore. Com'è giusto che sia, conta molto l'esperienza del mago psichico, quanto spesso ha praticato questo genere di incantesimi. Più menti ha "operato", più sarà abile nel cogliere la soggettività dei collegamenti individuali e a creare oscuramenti o camuffamenti sempre più saldi e veritieri. Un trucco è anche il realismo: tanto più un obliviatore conosce il soggetto, ha coscienza del ricordo che sta cercando di camuffare e quindi verterà sul comportamento del soggetto e i suoi particolari nell'ambiente, tanto più il ricordo camuffato sarà complesso da discernere da quelli reali (esempio).
    - L'importanza del ricordo da oscurare o camuffare. Più il ricordo sarà legato alla mente e alla personalità dell'individuo, più sarà radicato a sua volta. Sarà molto difficile manipolarlo, anche se questo genere di ricordi sono quelli che più facilmente affiorano.
    - L'ampiezza del ricordo. E' sempre più facile manipolare piccoli tratti del ricordo poco alla volta che uno molto vasto tutto in una volta.
    - Il tempo di applicazione degli incantesimi. Perché un ricordo reale abbia meno probabilità di riaffiorare negli anni è spesso consigliato operare in più fasi, o sedute, il soggetto. Non vi è un numero di incantesimi minimi o massimi precisi, tutto dipende da quanto il ricordo è radicato nella memoria e dalla complessità dell'operazione. Si possono avere casi di ricordi che affiorano nuovamente anche dopo quarant'anni, poco alla volta: in questo caso è consigliato sottoporsi a nuove sedute per fare in modo che la mente non ne venga danneggiata, perché abituata ormai all'assenza del ricordo reale da molto tempo.

    Che rischi può comportare l'oscuramento della memoria o il camuffamento? In primo luogo, come detto, il cervello è un organo molto sensibile, perciò potrebbero portare ad alcune ripercussioni che debilitano i processi mnemonici tra l’ippocampo, i nuclei della base ed i lobi frontali. Se non operato correttamente, soprattutto tramite gli incantesimi di memoria permanenti, il soggetto potrebbe andare incontro a diversi stadi di confusione, se il ricordo è poco influente. Nei casi via via più gravi, a crescere, si possono presentare disturbi della memoria che portano anche amnesie croniche più o meno gravi quali anche la sindrome di korsakoff.
    Potete leggere alcune fasi qui.
    In tutti questi casi, anche per quanto riguarda gli incantesimi di memoria limitati ma ripetuti in modo progressivo per numerose volte, l'obliviatore è perseguibile e condannabile per legge, a seconda della gravità effettiva.



    I processi di elaborazione mnestica

    I processi di elaborazione mnestica sono quelle interazioni classificate per studiare il funzionamento della memoria. Quando si immagazzina un'informazione, essa viene gestita in tre fasi: fase di codifica, la fase di ritenzione e la fase di recupero, ed è proprio in queste che gli obliviatori concentrano i loro incantesimi.

    Fase di codifica: si riferisce al modo in cui l’informazione viene inserita in un contesto di informazioni precedenti. Tale nuova informazione viene trasformata in un codice che la memoria riconosce. Il processo di codifica viene influenzato da diversi fattori, tra cui sia le caratteristiche dello stimolo che fattori emotivo-cognitivi-motivazionali del soggetto;
    Fase di ritenzione: in questa fase il ricordo viene consolidato e stabilizzato in una condizione stabile e a lungo termine
    Fase di recupero: consiste nel recuperare l’informazione e il ricordo dalla memoria a lungo termine alla memoria di lavoro affinchè venga utilizzata.


    Memoria: il modello di Atkinson e Shiffrin
    Tra i classici e i primi modelli esplicativi della memoria ritroviamo il famoso modello di Atkinson e Shiffrin (1968) postula l’esistenza di due tipi di memoria:

    - La memoria a lungo termine (MLT) è un archivio avente capacità quasi illimitata, dove sono conservate tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita e quelle che corrispondono al nostro carattere o temperamento. La memoria a lungo termine si suddivide in memoria esplicita, o memoria dichiarativa, e memoria implicita, o memoria procedurale. La memoria procedurale o implicita raccoglie tutte quelle memorie che permettono di agire meccanicamente perché fanno parte di semplici abitudini: raccoglie i ricordi per le capacità motorie ormai routinizzate, le associazioni più semplici e il priming (l’influenza sulla prestazione di un soggetto da parte di una stimolazione precedente). E' la parte della memoria più utilizzata e ampliata dai maghi psichici sensitivi.
    Quella esplicita o dichiarativa, invece, e’ un sistema mnestico che consente di richiamare alla coscienza i ricordi delle esperienze vissute oppure le conoscenze fattuali, ed è quella su cui gli obliviatori spesso preferiscono operare. E' suddivisa in:

    - Memoria episodica consente la rappresentazione di diversi aspetti di un evento o accadimento specifico (chi era presente o coinvolto? Dove? Quando?), e raccoglie gli eventi che l’individuo ha vissuto in prima persona; la memoria episodica consente di immagazzinare aspetti specifici – in termini spazio temporali e situazionali – degli accadimenti, come ad esempio il ricordo del giorno in cui la persona ha conseguito un diploma piuttosto che il ricordo di quando accompagnava i figli a scuola.
    - Memoria semantica invece non fa riferimento a eventi e accadimenti della propria esperienza personale ma consiste nell’insieme di concetti, conoscenze e nozioni che abbiamo acquisito nel corso della nostra esperienza di vita (ad esempio, “i cani sono mammiferi”). Sono incluse nella memoria semantica anche le informazioni legate alla nostra vita personale (ad esempio, “sono nato il 16 dicembre”, piuttosto che il nome della mia insegnante ). La memoria semantica e’ la memoria del sapere, delle conoscenze enciclopediche e fattuali.
    - Memoria autobiografica: si può’ definire memoria autobiografica l’insieme dei ricordi che hanno caratterizzato e in qualche misura influenzato la nostra esistenza, visti nella prospettiva del se’ nel rapporto con il mondo. I ricordi della memoria autobiografica si riferiscono non ad eventi comuni (come ad esempio “ieri sono andato al cinema”) ma esperienze di vita specifiche , rilevanti e fondamentali nella costruzione della rappresentazione di se’ stessi, degli altri e del mondo. La memoria autobiografica, immagazzina fatti e eventi accaduti alla persona in relazione a schemi o percorsi di significato. La memoria autobiografica unifica consapevolmente le diverse esperienze di vita accumunandole da un significato comune, coerente tra i diversi ricordi facenti parte della stessa categoria. L’insieme di tutte queste informazioni costituisce il bagaglio di conoscenza che ognuno di noi possiede e che dipende, sostanzialmente, dalle esperienze effettuate.


    - La memoria a breve termine (MBT) contiene le informazioni per un periodo di tempo molto limitato, solitamente il tempo stimato corrisponde a una decina di secondi. Dopo questo tempo, la traccia decade. Un delle caratteristiche di questo magazzino mnestico è contenere contemporaneamente poche unità di informazioni. Infatti, in un soggetto adulto le unità contenibili nella MBT sono sempre più o meno cinque (minimo due, massimo sette), e variano a seconda delle caratteristiche del materiale da ricordare. Se queste informazioni non sono trasferite nel magazzino a lungo termine, ovviamente, decadono e spariscono. L’informazione presente nella memoria di lavoro consente l’utilizzo dell’informazione stessa nel qui ed ora, quindi quando lavoriamo, ascoltiamo o dobbiamo interagire in un discorso. Quindi la memoria di lavoro mantiene attiva l’informazione per metterla al servizio degli altri processi cognitivi implicati nello svolgimento di un compito o di un'attività. Viene utilizzata sia dagli obliviatori che dai sensitivi e si divide in diversi sottosistemi:

    - L'esecutivo centrale: un sistema di controllo attenzionale che è responsabile della selezione e del coordinamento di una serie di processi.
    - Il circuito fonologico: un sistema in grado di mantenere attiva l’informazione verbale anche mediante un meccanismo di ripetizione subvocalica.
    - Il taccuino visuo-spaziale: un sistema la cui funzione e’ quella della ritenzione temporanea delle caratteristiche visuo-spaziali delle informazioni.


    - La memoria prospettica fa riferimento ai processi e alle abilità implicate nel ricordo di intenzioni che devono essere realizzate nel futuro. Si intende, quindi, il ricordarsi di portare a termine quelle intenzioni che, per diverse ragioni, non possono essere realizzate nel momento stesso in cui vengono formulate, ma devono essere rimandate ad un momento successivo. Si tratta di una abilità che tutti noi utilizziamo quotidianamente, come ad esempio ricordarsi di partecipare ad una riunione o di fare una telefonata tra venti minuti. Viene utilizzata e ampliata psichicamente soprattutto nella branca della metapsichica.


    Eccovi uno schemino che vi aiuterà meglio a capire tutte le divisioni. I soggetti che esercitano anche il sensitivismo o la metapsichica saranno mentalmente più resistenti o più abili nelle operazioni di manipolazioni mnemoniche riguardanti anche le loro aree di influenza.




    La memoria genetica
    (Teoria sulla skill personalizzata della lezione dell'anamnési).


    Ogni cellula contiene un genoma (o patrimonio genetico), definito come il complesso dei geni che conferiscono ad ogni organismo determinate caratteristiche. I geni costituiscono le istruzioni e le informazioni necessarie per la produzione dei componenti della cellula stessa e per la sua duplicazione.
    Quando la cellula è duplicata, l’intero patrimonio di geni viene riprodotto. Il genoma è come una biblioteca nella quale i libri sono costituiti dai geni: per esempio, ogni volta che è necessario sintetizzare una proteina, il sistema delegato alla sua sintesi legge la porzione di genoma corrispondente. Oppure, ogni volta che viene prodotto un nuovo enzima, è necessario che il sistema che lo produce assembli nel giusto ordine gli amminoacidi che lo costituiscono.
    Le differenze genetiche esistono anche tra individui appartenenti alla stessa specie: ogni essere umano è unico poiché possiede geni diversi da quelli di un altro individuo, tuttavia, contribuiscono notevolmente alla differenziazione anche l’educazione ricevuta, l’ambiente in cui viviamo e le esperienze che facciamo.
    L'obliviatore che ottiene la skill inerente alla memoria psichica genetica può sfruttare i propri processi mnemonici per individuare e decodificare delle porzioni limitate di ricordi di uno specifico antenato, in grado di portarlo ad assimilare delle specifiche abilità affini al suo carattere e personalità, e che sono relative anche a quell'antenato. Le porzioni di memoria e queste stesse abilità possono essere sfruttate temporaneamente dalla mente del mago psichico in quanto esperienze già assimilate e coscienti, ristrette all'uso di quelle precise abilità così che non creino alcuno squilibrio psicologico.

    Ad esempio: se un obliviatore utilizzasse l'incantesimo di memoria genetica e avesse come collegamento genetico il patrimonio di Shakespeare, un suo lontano parente, questo potrebbe sviluppare per tutta la durata dell'incantesimo un'abilità che riguarda l'ipnotizzare l'attenzione altrui con il proprio carisma. In quel lasso di tempo il mago potrebbe anche ricordarsi molti episodi in cui Shakespeare ha utilizzato quest'abilità, perciò potrebbe ricordare naturalmente flash di una o più volte in cui si è trovato a recitare in qualche teatro. Questi ricordi svaniranno nel momento in cui l'incantesimo si disattiverà.

    Ci sono casi di maghi obliviatori che sono stati assuefatti dalle memorie e dalle abilità del proprio predecessore, e hanno continuato così a perpetrare l'incantesimo non rendendosi conto di star sfiorando episodi deliranti o di sdoppiamento bipolare, o delle evidenti crisi di personalità.
    D'altra parte, però, viene anche utilizzato dal alcuni storici obliviatori per scoprire e prendere nota di segreti passati, oppure apprendere delle informazioni altrimenti sconosciute al mondo magico, o dimenticate nel tempo.



























    Il paranormale è la grande disciplina psichica che tratta qualsiasi fenomeno attribuito o in relazione a intelligenze incorporee chiamate spettri ed entità. Questi vengono chiamati appunto fenomeni paranormali, proprio perché difficilmente spiegabili sulla base dei modelli scientifici reali e provocati certamente dalle entità sopracitate. E' anche l'unica che include qualsiasi studio sull'energia ectoplasmatica, e si divide in spiritismo e medium: lo spiritismo riguarda quei maghi paranormali che intendono sviluppare dei legami o collegamenti psichici con diverse entità, o interagire con esse in vari modi senza introiettare alcuna influenza spettrale in se stessi, mantenendo le energie ectoplasmatiche al di fuori così da saperle manipolare e percepire nell'ambiente in cui si trovano. Il medium invece è colui che più entra in contatto con il vero e proprio ectoplasma interagendoci in prima persona o tramite altri esseri, sfruttandola nella propria mente o in quella altrui per avvicinarsi ai vari stati spettrali. Alcuni medium in grado di risanare alcune possessioni maligne vengono chiamati esorcisti, invece ci sono dei medium ricercati che illegalmente impiantano essenze ectoplasmatiche maligne nella mente delle loro vittime. Essi vengono chiamati possessori.

    Cosa sono gli spettri? Lo spettro o fantasma (dal greco φάντασμα, phàntasma, "apparizione") o larva (dal latino larua) è un'entità paranormale, un essere che ha una presenza incorporea. Gli spettri sono l'essenza psichica di esseri precedentemente viventi che alla fine del loro tempo non riescono a oltrepassare il "velo" della morte e divenire anime in qualche altra dimensione ultraterrena. Ciò può essere causato da varie ragioni, quali l'insoddisfazione verso qualcosa che non si è riusciti ad ottenere in vita, una condizione di inadeguatezza verso la propria morte o il non riconoscerla affatto, o uno scopo da portare a termine. In sostanza, ciò che hanno in comune è un concetto che dal momento della loro morte, o anche da prima, tiene la loro psiche ancora sulla loro dimensione d'origine, pur non potendo più rientrare nel loro corpo ormai deperito. Questo causa una disambiguazione: da una parte lo spettro mantiene la propria identità seppur incorporea, il proprio carattere e la propria personalità, ma essi vengono via via deformati dall'assenza della loro anima ormai trapassata, ciò che li teneva in vita e li portava a provare dei sentimenti o sensazioni appunto viventi. Ciò li rende spesso delle essenze in conflitto con loro stessi, in bilico tra tutto ciò che è terreno (ciò che erano) e ciò che invece vorrebbero essere per liberarsi dai propri affanni. Esistono spettri millenari le cui loro ricerche non avranno mai fine, condannati per sempre a vivere in un limbo eterno, e queste loro difficoltà esistenziali sono alla base di quasi tutti gli attacchi che generano contro i viventi: sono spesso esseri caotici, non hanno una morale o etica ben definita e i loro ragionamenti potrebbero essere spesso molto contorti, perché già a contatto parzialmente con la morte, ma attraverso lo scorrere del tempo terreno.
    A causa del loro sfiorare la morte, essi sarebbero inoltre sensibili a fonti di luce intensa, soprattutto di natura energetica, dalle quali si ritraggono spesso, rischiando però di causare traumi psichici al medium che è collegato a loro stessi, e ognuno di loro è caratterizzato da due forme, una umana e una spettrale, che possono variare a loro piacimento, perché sì, ogni spettro può cambiare ogni volta che vuole il suo aspetto, prendendo le sembianze di chi era esteticamente prima della morte: vengono così a formarsi arti, volti o perfino interi corpi in grado di assumere movimenti spesso fluttuanti e leggeri. Nelle loro forme spettrali sono spesso inquietanti per i viventi, perché questa è una forma che è molto legata al loro stadio di premorte, per cui sono contaminati da alcuni elementi macabri o sinistri che esteticamente non sono in grado di cambiare, come tutto il loro aspetto che ne diventa immagine fissa e costante nel tempo. Gli spettri vengono classificati in categorie proprio partendo dalla loro forma spettrale, che per ogni categoria può sviluppare delle abilità innate.
    Anche le circostanze delle apparizioni sono caratterizzate da elementi sinistri ricorrenti quali l'ora notturna, i luoghi lugubri e isolati, ecc, anche se non sempre è così. Vero è che gli spettri sono degli esseri abbastanza abitudinari, che spesso ricalcano le consuetudini che avevano in vita, come se anch'esse fossero un collegamento che li trattiene al passato.


    Cos'è l'ectoplasma? è un termine adottato per la prima volta da Ernst Haeckel nel 1873, per indicare un tipo particolare di energia psichica che a contatto con la mente e la morte è ciò che poi va a comporre l'essenza di uno spettro o entità. Esso rappresenterebbe pertanto la forma corporea fluida nella quale talvolta si materializzano le entità paranormali, e la sostanza viene generalmente descritta come impalpabile, ma mai del tutto. Gli spiritisti definiscono alcuni spettri o entità in grado di mutare la loro essenza ectoplasmatica, rendendola leggermente più densa, mai solida o liquida, ma a volte viscida, fluida o vaporosa, a volte fredda ma sempre asciutta al tatto (ad esempio, gli spettri possono attraversare limiti materiali come pareti o anche altri esseri viventi, ma questi ultimi possono in qualche modo "percepire" leggermente attraverso il tatto uno spettro se l'ectoplasma è denso). Spesso sarebbe di colore biancastro, a volte con sfumature fosforescenti, inodore.
    L'energia ectoplasmatica non solo forma l'essenza degli spettri, ma è presente in forma sparsa e dissolta in qualsiasi ambiente che ha avuto con sé delle tracce di vita o ce le ha ancora. Ciò vuol dire che un paranormale può utilizzare anche i residui ectoplasmatici dell'ambiente come fonte per i suoi incantesimi. Nelle zone infestate o cariche di presenze paranormali è presente più miasma, che a volte può generare leggere sensazioni di oppressione, o di tensione mentale, ma proprio in queste i maghi paranormali potranno avere accesso a più energia del normale, o incontrare più spettri.
    Nell'ambiente gli spettri o le entità potrebbero anche lasciare che la loro essenza ectoplasmatica, al contrario, si disperda rendendosi sempre più rarefatta. In questo caso diventano invisibili agli occhi umani, e solo un mago psichico paranormale potrà intercettarli con degli incanti di percezione specifici.
    Spesso l'ectoplasma viene descritto come mutevole, mobile e legato alla sensibilità psicologica e psichica dello spettro o entità, che induce gli esseri circostanti a provare delle sensazioni ben precise che vanno oltre quelle tattili, quando l'ectoplasma viene toccato o si trova in un determinato ambiente comune e quindi attraverso le proprie energie contamina una porzione di spazio. Esso, essendo energia psichica, può indurre infatti i soggetti ad allucinazioni più o meno realistiche.


    Cosa sono le entità? Le entità sono degli spettri che hanno deciso di fondersi tra loro, oppure può capitare che uno spettro più forte prenda il possesso dell'energia ectoplasmatica di altri, prendendo così il sopravvento l'uno sull'altro. In entrambi i casi si crea un'unica entità più sapiente, evoluta e vicina all'aldilà, quindi con più poteri paranormali. Spesso gli spettri non hanno assolutamente intenzione di fondersi gli uni con gli altri, perché nonostante l'aumento di potenza psichica, essi andrebbero incontro alla perdita della loro identità e a molte parti della loro memoria sulla propria vita passata a cui sono ancora legati, e non potrebbero più tornare indietro. Grazie al medium, però, gli spettri possono legarsi ad un'entità umana con un grado di controllo psichico elevato e sancire così un patto con cui sono in grado di fondersi tra loro e scindersi tramite l'energia psichica ancora vivente e del mago e le sue capacità, che è come se fosse la loro scintilla e ciò che poi ne termina il ciclo da entità. Spesso le entità hanno una personalità molto più matura rispetto agli spettri che li compongono (in positivo come in negativo, potrebbero anche dimostrarsi più subdoli) e sono meno restii a parlare con i viventi.
    Le entità vi sembrano le digevoluzioni degli spettri? Sì, lo sono.


    Perché e come gli spettri si legano agli umani? Come funziona il legame? Alcuni spettri, nonostante per molti di loro essere indipendenti dalla vita, morte o qualsiasi forma di "incasellamento" sia fondamentale, stringono dei patti con dei maghi che possono così richiamarli a loro piacimento. Com'è possibile? Sembra strano, ma in realtà i vantaggi in relazione a questi legami sono molteplici: gli spettri possono essere in grado di avvicinarsi o per la prima volta, o nuovamente, alla magia, non solamente utilizzare alcuni incantesimi psichici (non particolarmente potenti, non a livelli di maghi psichici specialisti a parte alcune eccezioni). Ciò crea una curiosità e una soddisfazione naturale nello spettro, che acquisisce così un potere più completo. Inoltre, nonostante la disdegnino, per loro il legame significa anche rapportarsi alla sfera umana ed emotiva, stadi che a loro sono stati tolti al momento del trapasso, e sono proprio quelle le parti mancanti che non li hanno portati in una delle varie dimensioni dell'Aldilà. Alcuni spettri si uniscono a potenti spiritisti con la convinzione che un giorno riusciranno ad ottenere ciò che li trattiene ancora sulla Terra e quindi essere in grado di trasmigrare e liberarsi dai pesi materiali. Altri invece, al contrario, sviluppano un legame con i maghi per poter sfruttare le loro abilità e continuare ad accrescere la loro influenza e supremazia sulla Terra in modo più incisivo. D'altro canto, anche il pattuente potrebbe sviluppare il legame su diversi aspetti: come per i doppi, il rapporto tra spettro e spiritista potrebbe essere fondato sulla reciproca collaborazione verso uno o più scopi comuni, oppure su un sintomo di rispetto paritario, o ancora, un legame di sottomissione tra una delle due parti in causa, o di rivalità. Alcuni spiritisti vanno a caccia di spettri per imporre il loro dominio, così come al contrario molti spettri si impongono sugli esseri viventi. Qualsiasi legame, in generale, dipende moltissimo dalle due parti, non ce ne sarà mai uno uguale.
    Quando uno spettro viene marchiato dallo spiritista e richiamato successivamente, appare da dietro le sue spalle, proprio perché è il corpo e la mente del mago ad essere il fulcro del trasferimento. Tramite lo spettro non si potrà manipolare anche la mente dello spiritista, perché lo spettro ha una sua mente e una sua volontà propria, ma a causa del canale psichico tra spettro e mago, lo spettro risentirà dei danni psichici subiti dal suo pattuente, anche se i in minor parte. Come tutti i legami, se il mago viene gravemente indebolito o non è più in grado di sostenerlo, esso si interromperà automaticamente.
     
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